L’accento è un movimento spesso ignorato, o quantomeno non si pone nei suoi confronti la giusta importanza.
È da ritenersi quindi un movimento importantissimo, almeno tanto quanto l’appoggio. Soprattutto perché entra in ballo quando il cantante deve eseguire note particolarmente acute, quelle note che spesso inducono il cantante a movimenti sbagliati che creano tensioni, dando luogo a note acute imprecise, che oltre a produrre suoni non gradevoli, inducono il cantante in una sorte di “timore psicologico” nei confronti degli acuti. Questa emissione errata degli acuti spesso inducono il cantante in una sorta di “paura degli acuti”, questa paura crea tensioni e le tensioni concorrono a sbagliare effettivamente l’emissione; il tutto induce (il cantante in) una sorta di reazione a catena che avendo paura di sbagliare, sbaglia veramente e crea in lui l’errata consapevolezza di non poter raggiungere le note più alte che invece magari fanno parte della propria tessitura ma non escono semplicemente perché sono male affrontate, sia psicologicamente che tecnicamente. L’accento è praticamente un movimento contrario all’appoggio. Si effettua con gli addominali più bassi. E’ una spinta decisa dal basso verso l’alto. Un movimento secco e veloce (l’intensità si imparerà attraverso esercizio e tempo). L’aria presente nei polmoni, per essere fautore di una buona emissione, dovrà esser “spinta” in fuori contro le corde vocali, per facilitare questa fuoriuscita bisognerà dare una velocissima “strizzatina” alla parte bassa dei polmoni. Per questa strizzatina adoperiamo sempre il diaframma e i muscoli addominali bassi, in questo modo la parte alta del busto, di conseguenza anche la gola, rimane perfettamente rilassata in quanto il tutto è demandato al diaframma (e ai muscoli addominali). Immediatamente dopo aver prodotto la nota acuta, se questa dovrà essere anche mantenuta (per un bell’acuto finale magari) gli addominali alti rimarranno in posizione di appoggio che nel frattempo non è stata mai mollata. Se invece non ci sarà bisogno di mantenere la nota, seguira la fase di inspirazione. In ogni caso, come è stato premesso, l’accento è un movimento deciso e veloce, da ripetersi ogni qual volta se ne presenti la necessità. Vale la pena precisare quindi, che durante una canzone gli ADDOMINALI NON RIMARRANNO MAI FERMI : o si ritirano durante l’inspirazione o si posizionano per effettuare l’appoggio oppure aggiungono all’appoggio, l’accento, spingendo decisi verso l’alto. Inoltre, l’utilizzo corretto di questo motore, evita che il cantante produca le note utilizzando la gola che invece deve rimanere priva di tensioni come deve rimanere priva di tensioni tutta la parte superiore del tronco (torace, spalle, collo ecc.). IMPORTANTE !!! Spesso nei cantanti c’è la convinzione che per affrontare una nota acuta occorre più aria rispetto a quando si canta una nota bassa. NIENTE DI PIU' SBAGLIATO! Quando si canta una nota alta occorre MENO FIATO. Se ne spreca molto di più quando si canta una nota grave. Se non ci credete eccovi un esperimento chiarificatore : - Prendete un palloncino e riempitelo d’aria ; - Provate a sgonfiarlo tenendo i lembi del palloncino stretti stretti : uscirà un filo d’aria e ne conseguirà un suono simile ad un sibilo molto acuto (sarà tanto più acuto quanto terrete stretti i bordi del palloncino). - Ora provate a sgonfiaro tenendo laschi i bordi del palloncino : si svuoterà più velocemente e più il suono prodotto sarà grave fino al punto che se lasciate del tutto il palloncino questo si svuoterà in un attimo e il suono prodotto sarà cosi grave da non essere quasi percepito. BENE! Ora, paragonate i lembi del palloncino alle corde vocali ed eccovi presentata la similitudine! ;) Buon Divertimento!!! -Stay Tuned-
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Aprile 2015
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