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piccoli ricordi 

31/1/2013

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Studio di metà settimana!

..Preparando nuovi brani e nuove emozioni per la tournée estiva riaffiorano ricordi della nostra storia musicale.. eccoci nel Natale del 2011 sul palco dell'Hotel Savoy***** di Bibione.
Colore, Emozioni, Potenza, Musica, Empatia ... tutto questo semplicemente racchiuso in una foto!
..La bellezza di cantare in un coro è indescrivibile..
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2' consiglio : l'appoggio

30/1/2013

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 L’appoggio è uno dei principali movimenti eseguiti prevalentemente con i muscoli addominali [la prossima settimana tratteremo invece dell'accento]

Gli addominali, in questo modo, aiutano il diaframma a svolgere la sua funzione e con questi due movimenti (includendo anche l'acento) le note da emettere avranno un controllo maggiore, le note lunghe risulteranno più stabili e le note più alte saranno più precise e incisive.  

Nell’ appoggio i muscoli addominali forniscono al diaframma un sostegno sicuro ed efficace durante l’espirazione. In questo modo mentre l’aria fuoriesce dai polmoni e risale verso l’alto per mettere in vibrazione le corde vocali, i polmoni stessi sono sostenuti dal diaframma che a sua volta è sostenuto dai muscoli addominali.
Quando i polmoni mano a mano si svuotano del loro contenuto di aria, si riducono di volume e quindi occupano meno spazio, il diaframma accompagna questo movimento dei polmoni e risale di pari passo rimanendo sempre a contatto con la parte bassa dei polmoni, grazie anche alla sua già riferita forma a cupola.
Questo contatto è in realtà un sostegno per i polmoni che possono svuotarsi e contrarsi senza perdere, per l'appunto, l’appoggio; inoltre i polmoni sono compressi lateralmente dalle costole e vengono “strizzati” verso l’alto. Con i polmoni risale anche la trachea, alla sommità della quale si trova la laringe, tale risalita è componente fondamentale, ma automatica, del meccanismo della produzione del suono.
Questo continuo appoggio fa in modo che la colonna d’aria formata dai polmoni risalgain maniera costante evitando di formare degli "scompensi" d'aria.
Ora, considerando che la nota lunga e sostenuta è provocata da una vibrazione costante e regolare  delle corde vocali, la vibrazione è resa possibile perché è costante e regolare la colonna d’aria che va  a sbattere contro la superficie inferiore delle corde vocali.
Per cui se la colonna d’aria non è costante e regolare anche le vibrazioni delle corde non saranno costanti e regolari e di conseguenza non sarà costante neanche il suono prodotto dalle corde vocali, praticamente la nota prodotta sarà traballante ed imprecisa, “calante", “crescente” o semplicemente non perfettamente intonata. 


Semplifichiamo la spiegazione utilizzando un immagine molto chiara (utilizzata spesso dai manuali di canto):

Immaginiamo una fisarmonica, o meglio il mantice di una fisarmonica, e paragoniamo il mantice ai polmoni; e paragoniamo il braccio del musicista che regge  il mantice al diaframma e ai muscoli addominali.

Quando il mantice deve riempirsi d’aria come fa? Si allarga grazie al braccio del musicista che lo tira verso il basso. Il braccio del musicista però sostiene il mantice, e lo tira in basso per quanto basta, in base all’aria che occorre per la fase successiva, quella di espulsione dell’aria e produzione del suono. Il braccio del musicista non lascia cadere verso il basso il mantice senza sostenerlo, se lo facesse il mantice ballonzolerebbe verso il basso, in modo goffo e scoordinato.

Il braccio del musicista lo troviamo anche nella fase di produzione del suono. Quando cioè deve spinger sul mantice e far fuoriuscire il suono. La spinta, oltre a spingere fuori l’aria, naturalmente, fa si che il mantice sia sempre ben sostenuto e che il mantice non si rilassi verso il basso.


Detto ciò.. speriamo che queste piccole nozioni possano aiutavi ad avere una respirazione più consapevole.
Un po' più di esercizio al giorno e
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cantando col cuore

29/1/2013

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Per il pensiero musicale del giorno "rubo" una bellissima frase citata da una nostra corista ...
Un post corto ma molto efficace!

Grazie a Catia per il prezioso contributo! :)

"Se anche cantassi come gli angeli, ma non amassi il canto, non faresti altro che rendere sordi gli uomini alle voci del giorno e alle voci della notte."
                                                                                    Kahlil Gibran
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gospel : le origini - PARTE 1 -

28/1/2013

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Il genere di musica che cantiamo ha origini lontane e interessantissime...
Divertitevi con noi a scoprirle ogni settimana!


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Le origini del Gospel non sono certe in quanto si tratta di un genere musicale di origine popolare e inizialmente tramandato oralmente anche se possiamo individuare un periodo storico :
si parla degli inizi del XV sec.
E’ infatti in questo periodo che gli Europei iniziano a prelevare Africani, da utilizzare essenzialmente per lavori di fatica, portandone un’ingente quantità anche nell’America Settentrionale (a partire dal 1619).

Gli Africani, lontani dalla loro patria, durante gli estenuanti lavori che si vedevano costretti a svolgere, trovavano conforto solo attraverso malinconici canti intonati all’unisono, destinati a diventare  Spirituals, a contatto con la religione cattolica. Quello che è interessante osservare, a questo punto, è che l’anima del Jazz e, più tardi, dell’R&B, è già viva e ben presente nei primi componimenti Afro-Americani. Ad ogni modo, gli albori degli Spirituals e, quindi, di tutto il genere successivamente derivatone (Gospel & Spirituals), si hanno nel pieno del XVII sec, e soprattutto nelle piantagioni di cotone degli Stati Uniti Meridionali: stiamo parlando delle Plantation Songs (canzoni delle piantagioni), delle Work Songs (canzoni del lavoro), dei Calls (chiamate) e dei Cries (pianti); le prime assonanze Cristiane si devono ai Battisti e ai Metodisti Europei, ed è a questo punto che nasce il vero e proprio Gospel, che è comunque derivato anche dagli inni inglesi. E' inoltre importante ricordare anche le Ballads, ovvero le danze che accompagnavano le Work Songs.

Il termine Spiritual inizia ad assumere una marcata caratterizzazione nera solo nel XIX sec. Infatti, prima di allora, e soprattutto nel XVIII sec (verso la fine), i canti cristiani intonati dagli schiavi erano ancora proibiti dai padroni di questi ultimi, e la nuova forma musicale, appena ideata, poteva essere espressa solo in contesti fortemente limitativi, in un certo senso. Gli schiavi si incontravano in "riunioni segrete", chiamate "riunioni da campo" o "riunioni da cespuglio", e questo clima influenzò i primi cori, che come tema avevano principalmente il "desiderio di fuga", che era sostenuto da un moto rivoluzionario chiamato "Undergroun Railroad"(UGRR).  
Gli Spirituals, agli albori, ci sarebbero senz'altro apparsi profondamente diversi dai canti da chiesa che associamo generalmente al genere. Infatti, espressivamente, queste composizioni erano decisamente Afro, più che Cristiane, per un suono in origine fortemente ritmato, grazie all'uso di percussioni varie e a battiti regolari di piedi e mani, e a spiccati riferimenti alla cultura Africana Tribale. Questi elementi sopravvivono ancor oggi, ma a partire dal '900, quando questi iniziarono a venire a contatto con l'ambiente americano, persero parte delle loro origini, per potersi adattare definitivamente al contesto cattolico.

                                                                                                                                             [fine prima parte]

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Buon Weekend!

25/1/2013

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I The Colours of Gospel vi augurano un buon weeken carico di energia e musica con un brano potente tratto dal nostro repertorio ..  a voi .. THE SOUND!

BUON ASCOLTO
E BUON WEEKEND!!

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1' consiglio : la respirazione

23/1/2013

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     Per cominciare a respirare correttamente immettiamo nei polmoni una gran quantità di aria facendo attenzione a non gonfiare troppo la cassa toracica e senza alzare le spalle. Spingiamo invece l’aria ispirata verso la pancia percependo la sensazione di avere un palloncino che si gonfia nella pancia (in questo modo stiamo convogliando l’aria inspirata anche nella parte bassa dei polmoni costringendo il diaframma a spostarsi verso il basso  sotto la spinta dei polmoni).

     Una corretta respirazione deve essere effettuata con tutto il polmone.  Molto spesso invece al giorno d'oggi si utilizza solo una parte dei polmoni, quella alta, riducendo così la ventilazione e gli effetti benefici della respirazione. Purtroppo la frenetica vita quotidiana e lo stress di cui un pò tutti siamo le vittime inducono una respirazione scorretta, appunto quella che utilizza prevalentemente la parte alta dei polmoni.  La respirazione più naturale e quella che prevede l'utilizzo di tutto il polmone. Ce ne accorgiamo perchè a gonfiarsi non è solo il torace bensì l'addome.

      Quando i polmoni si riempiono completamente  acquistano un volume maggiore  e quindi vanno ad occupare un pò dello spazio solitamente riservato alla viscere per  cui abbiamo come effetto un rigonfiamento dell'addome che si porta in avanti, le costole inferiori si aprono lateralmente sotto la spinta dell'aria contenuta nella zona bassa dei polmoni e anche il diaframma si abbassa e su di lui viene esercitata una forza proporzionale alla quantità di aria immagazzinata (da qui il nome di respirazione costale -diaframmatica).

      Quando decidiamo di espirare dobbiamo mantenere ben tonici i muscoli addominali onde fornire la giusta pressione sul diaframma e regolare quindi l’emissione dell’aria così come noi vogliamo mantenendo così costante e prolungato nel tempo  lo svuotamento dei polmoni. Il flusso di aria emessa dovrebbe essere il più possibile costante. Eventuali tremoli si ripercuoteranno anche sulla stabilità della nota quando andremo a cantare.
[Un vecchio trucco per vedere se stiamo facendo bene ed esercitarci è quello di emettere l'aria sulla fiammella di una candela. Se il flusso sarà costante, come deve essere, la fiammella sarà sempre piegata con una inclinazione sempre uguale. Se si alza e si abbassa in continuazione il nostri flusso di aria non è costante]

Facciamo questi movimenti LENTAMENTE, non abbiate assolutamente fretta né di inspirare né di espirare.

ESPERIMENTO :
Ora un piccolo esperimento per verificare se la vostra respirazione diaframmatica è corretta :
                                                        Mettetevi davanti ad un grande specchio e fate un bel respirone
- Se nell'inspirare le spalle si alzano e il torace si gonfia allora la vostra respirazione va rivista, è troppo alta; - Se invece, sempre facendo un bel respiro, le spalle si spostano di poco  e l'aria inspirata  va a gonfiare l'addome, la vostra respirazione diaframmatica è corretta.

... e ora ... Buona Respirazione! :)

                                                                                                                            AL PROSSIMO CONSIGLIO
                                                                                                                                                                Stay Tuned!
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pensieri in musica

22/1/2013

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«Ogni volta è un miracolo.
Tutta questa gente, tutte le preoccupazioni, tutti gli odi e i desideri, tutti i turbamenti [...]
tutto questo scompare di colpo quando i coristi si mettono a cantare.
Il corso della vita è sommerso dal canto, d'improvviso c'è una sensazione di fratellanza, di profonda solidarietà, persino d'amore, e le brutture quotidiane si stemperano in una comunione perfetta.
Anche i visi dei coristi sono trasfigurati[…].
Vedo degli esseri umani votati al canto.
Ogni volta è la stessa storia, mi viene da piangere, ho un nodo alla gola e faccio di tutto per controllarmi, ma quando è troppo è troppo:
a stento riesco a trattenermi dal singhiozzare. E quando c’è un canone, guardo per terra perché l’emozione è troppa tutta in una volta:
è troppo bello, solidale, troppo meravigliosamente condiviso.
Io non sono più me stessa, sono parte di un tutto sublime al quale appartengo anche gli altri,
e in quei momenti mi chiedo sempre perché questa non possa essere la regola quotidiana, invece di un momento eccezionale del coro.
Quando il coro s’interrompe tutti quanti, con i volti illuminati, applaudono i coristi raggianti. 
È così bello. In fondo, mi chiedo se il vero movimento del mondo non sia proprio il canto».


                                                                                                M. Barbery, L’eleganza del riccio, 2006

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aria nuova per i the colours of gospel!

21/1/2013

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Benvenuti nel nuovo Blog_Colours!!
il nuovo anno ci porta a sperientare questo nuovo modo per condividere con voi pensieri, musica ed emozioni! Abbiamo voglia di rimetterci in gioco e di migliorare e chi meglio di voi può aiutarci in questo?

Aspettiamo a orecchie spalancate i vostri consigli! :)
Ci state??

Noi provvederemo a tenervi aggiornati il più possibile sui nostri lavori con foto, musica e commenti..
STAY TUNED!

.Colours
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