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le origini : clara ward

20/2/2013

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Clara Ward (21 aprile 1924 - 16 gennaio 1973)

Un’artista gospel americana che ottenne un grande successo artistico e commerciale negli anni ’40-50 come leader delle The Famous Ward Singers.

Cantante di talento e arrangiatrice, Clara riprese lo stile usato dai quartetti gospel maschili e ricreò  un nuovo stile con nuove altezze, lasciando spazio all'improvvisazione spontanea e ai vamp di ciascun membro del gruppo dando la possibilità a cantanti virtuose come Marion Williams l'opportunità di fare un passo avanti, soprattutto nelle canzoni come ad esempio "Surely, God Is Able" (uno dei primi successi Gospel con milioni di vendite), "How I Got Over" (scritta proprio da Clara, una delle canzoni più famose del repertorio Gospel) e "Packin 'Up" .

LA CARRIERA

La madre di Clara Ward, Gertrude Ward  (1901-1981), fondò le  Ward Singers nel 1931, un gruppo familiare composto di se stessa, sua figlia più piccola Clara e Willa, la figlia maggiore, che arrivò a chiamarsi The Consecrated Gospel Singers o The Ward Trio.

Clara Ward incise il suo primo disco solista nel 1940 ma nonostante ciò continuò ad accompagnare le Ward Gospel Trio.

Le Ward Singers iniziarono un tour a livello nazionale nel 1943, in seguito ad un’apparizione memorabile, nello stesso anno, al National Baptist Convention tenutasi a Philadelphia (Pennsylvania).
Henrietta Waddy entrò nel gruppo nel 1947 dopo il ritiro della sorella maggiore Willa Ward, aggiungendo al gruppo una voce da contralto calda e ruvida e il background dello stile del South Carolina.
L'arrivo di Marion Williams, portò ulteriore supporto al gruppo. Una cantante potente con una gamma straordinariamente ampia, in grado di raggiungere i più alti registri da soprano senza perdere né la purezza né il volume delle ringhianti note basse. Il canto della Williams ha contribuito a promuovere il gruppo a livelli nazionali quando hanno iniziato la registrazione nel 1948.

Nel 1950, Clara Ward e le Famous Ward Singers fecero la loro prima apparizione al Carnegie Hall di New York all’interno di un programma di gospel intitolato Negro Music Festival, prodotto da pioniere della musica gospel Joe Bostic, condividendo il palco con Mahalia Jackson.

[ Nel periodo di massimo splendore del gruppo, va sottolineato lo stile glamour delle cantanti:  viaggi Cadillac over size, abiti di lustrini, grandi parrucche e gioielli. ]

Dalla biografia di Willa Ward si apprende che, ad eccezione di Gertrude e Clara, Willa e gli altri membri del gruppo erano grossolanamente sottopagati. Inoltre, i loro magri guadagni erano ulteriormente ridotti poiché dovevano pagare l’alloggio a Gertrude e Clara. Di conseguenza, stelle come Marion Williams e Frances Steadman non solo dovevano accettare una bassa retribuzione ma pure pagare i loro datori di lavoroper l'affitto.
Marion Williams lasciò il gruppo nel 1958 a seguito di un rigetto ad una sua richiesta di rimborso per le spese di albergo. Dopo di lei il resto del gruppo (Henrietta Waddy, Esther Ford, Frances Steadman e Kitty Parham) abbandonò a sua volta e formarono gruppo a parte dal nome "The Stars of Faith".
Il loro addio segnò la fine dei giorni di gloria per le Ward Singers.

Clara Ward fu la prima cantante gospel ad eseguire un brano con un 100 elementi di un’orchestra sinfonica nel 1960  nel 1963 fu la seconda cantante gospel a cantare canzoni gospel a Broadway. (di qull’esecuzione fu  anche il direttore musicale).

Durante l'esecuzione presso il Lounge Castaways a Miami Beach, in Florida, nel 1960, Clara collassò e venne ricoverata in ospedale. In seguito a questo fatto dichiarò che se mai si fosse ripresa non avrebbe mai più cantaro né camminato. Gertrude Ward telefonò quindi a Madre Dabney, una guaritrice spirituale di Philadelphia, e in seguito Clara miracolosamente guarì. Clara raccontò questa esperienza durante una funzione religiosa nella Cappella Wayside a Sydney.  [Questa testimonianza è stata registrata su un LP pubblicato con l'etichetta WARD insieme a Clara che canta " The Lord's Prayer " assieme ad altri brani selezionati dal repertorio delle Clara Ward Singer]

Nonostante Clara non abbia generalmente cantato musica profana come solista o con i suoi gruppi ebbe particolare successo con il gruppo con sua sorella Willa. Tra i maggiori successi ci fu “Mashed Potato Time” che ha raggiunse la # 1 sulla tabella pop di Billboard nel 1962. Nel 1969 registrò  un album per la Capitol Records, Soul and Inspiration, un insieme di canzoni pop da spettacoli di Broadway, da film di Hollywood e con la canzone di speranza di Jimmy Radcliffe "If You Wanna Change The World". Questo album fu successivamente ristampato in etichetta Capitol's budget Pickwick senza una canzone.
Successivamente incise album in Danimarca (un mix tra pop e gospel), un disco per la MGM/Verve che fondeva country, folk, blues, pop e un arrangiamento di “Help”, famoso brano dei Beatles.  

Nel 1968 le Clara Ward Singer fecero un tour in Vietnam, su richiesta del Dipartimento di Stato Americano, supportato da trasmissioni radiofoniche registrate nelle  Radio delle Forze Armate degli Stati Uniti.
Le Ward Singers sfiorarono la morte quando il loro hotel in Vietnam venne. Tuttavia, Clara non manifestò mai sentimenti di paura perché sapeva che stava portando un po' di gioia momentanea, consolazione  e un messaggio religioso ai soldati, molti dei quali non sarebbero tornati a casa vivi. Quando chiesero, durante un'intervista televisiva, quale fosse stato il suo concerto preferito, Clara rispose che il tour in Vietnam nel periodo della guerra le rimase nel cuore.

Clara Ward divenne co-protagonista nel film di Hollywood “A Time to Sing”, interpretato da Hank Williams, Jr., Shelley Fabares, Ed Begley, e D'Urville Martin. All’interno del film si possono vedere diverse scene delle Clara Ward Singers mentre effettuano canzoni gospel.

Fine anni ‘60 e primi anni ‘70 furono un periodo estremamente affollato di successi per le Clara Ward Singers.

LA VITA PRIVATA

Nonostante il successo professionale, la vita di Clara Ward non fu altrettanto felice.

Difficoltà finanziarie costrinsero la sua famiglia a trasferirsi 19 volte prima della maggiore età di Clara. Ulteriori aggravanti furono la serie di abusi sessuali durante l'infanzia da parte di un cugino e la mancanza di un capofamiglia (sostituito dalla madre).
Secondo la sorella maggiore Willa, la madre Gertrude dopo aver riconosciuto l’eccezionale capacità musicale di Clara, sin dalla tenera età la contrò, manipolandola per tutta la sua vita.
Nella biografia di Clara, Willa attesta che la madre, inoltre, fece di tutto per ostacolare qualsiasi storia amorosa per la figlia minore. Ciò però portò Clara ad una fuga da adolescente (a 17 anni nel 1941). I tour estenuanti e la continua pressione della madre portarono in seguito Clara ad un aborto. La sua unica vera felicità sembra provenire dalla sua storia d'amore di lunga data con il reverendo CL Franklin (con il quale le Ward Singers condivisero numerosi tour), il famoso predicatore di Detroit,  padre della leggendaria Aretha Franklin.

Cattive condizioni di salute costrinsero Clara ad andare in pensione nei primi anni 1970. Morì  dopo due ictus nel 1973. Aretha Franklin e il Reverendo CL Franklin cantarono al suo funerale a Philadelphia nel 1973 mentre  Marion Williams cantò al suo secondo funerale tenutosi giorni dopo a Los Angeles, California.

Clara Ward oggi è sepolta al Forest Lawn Memorial Park Cemetery a Glendale, in California.


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4' consiglio : il vibrato

13/2/2013

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Finora abbiamo parlato di RESPIRAZIONE, APPOGGIO ed ACCENTO, oggi tratteremo invece un argomento molto utile specialmente per quanto riguarda la musica Gospel (la musica nera in generale) :
IL VIBRATO!

E' una conseguenza di una corretta applicazione della tensione sui muscoli addominali, si manifesta quindi quando si pratica un corretto appoggio.
Durante l’appoggio noi applichiamo una certa pressione sui muscoli addominali (senza dimenticare che anche l’aria contenuta nei polmoni esercita una certa pressione), nel momento in cui queste due contrastanti forze non sono eccessivamente sbilanciate da una parte o dall’altra, il risultato è una leggerissima vibrazione.

Il vibrato, generalmente, si manifesta dapprima sulle note medio basse ... perché???
Semplicemente perché è proprio sulle note medio basse che noi riusciamo ad applicare un corretto appoggio. Per corretto appoggio intendiamo l'esercitare la giusta pressione sugli addominali, né troppa né poca, infatti il vibrato non si manifesta quando applichiamo un appoggio troppo energico (come viceversa non si manifesta quando l’appoggio è troppo blando o addirittura inesistente!).

Da sottolineare comunque che  quella appena detta non è una regola fissa, a qualcuno infatti  il vibrato si manifesta dapprima sulle note medio alte (anche se le tensioni, sulle note alte, sono solitamente maggiori e più difficilmente gestibili quindi accade un po’ più raramente)!

Detto ciò  va da se che per ottenere il vibrato non ci sono particolari tecniche, se non come detto poco prima occorre praticare un corretto appoggio. Quando l’appoggio sarà ben fatto probabilmente  arriverà anche il vibrato. Quindi non cercate scorciatoie... Ci vuole ALLENAMENTO!

 Naturalmente abbiamo descritto in linea di massima quello che gli addominali dovrebbero fare in tutti e tre i "movimenti".. Speriamo di avervi dato degli SPUNTI per un buono studio!
Piccoli consigli, i nostri, per un corretto modo di cantare anche se per comprendere ancora meglio sarebbe ideale poter toccare fisicamente con mano la cintura addominale  di un cantante che pratica correttamente l’appoggio e l’accento, vi accorgereste che ad ogni minima sfumatura della voce corrisponde un movimento degli addominali!

Intanto avete un bel po' di carne al fuoco per esercitarvi in attesa di altri consigli e curiosità su questo bellisimo strumento di cui noi tutti siamo dotati ... LA VOC
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LE ORIGINI : MAHALIA JACKSON

11/2/2013

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Mahalia Jackson è ad oggi considerata la più grande cantante di spirituals e fra le più grandi cantanti afro-americane del XX secolo a prescindere dal genere musicale.
Con la sua potente voce, autorevole e dotata di notevole estensione (due ottave e mezzo) riesce a rendere i canti di questo genere sempre molto espressivi e suggestivi grazie anche alle sue notevoli doti interpretative.
Rifiutò sempre ogni proposta di passare a generi più commerciali e meno impegnati ma nonostante ciò ebbe tra i suoi ammiratori le più grandi personalità del jazz e del pop americano quali Duke Ellington, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Sammy Davis Jr. e infine Aretha Franklin (che cantò tra l'altro al funerale di Mahalia, nel 1972, uno dei cavalli di battaglia della cantante "Take My Hand Precious Lord").

Nasce nel 1911 in una capanna sulle rive del fiume Mississippi. Verso i 16 anni si trasferisce a Chicago trovandovi lavori come domestica, infermiera e perfino lavandaia. In seguito decide di  dedicarsi a tempo pieno in un centro di bellezza al Madame C.J. Walker e poi allo Scott Institute of Beauty Culture per poi decidere di mettersi in proprio.
Ben presto, però, diventa ricercatissima nell’ambiente ecclesiastico come cantante solista, soprattutto nella celebrazione dei funerali (dopo aver fatto parte del più grande coro della chiesa battista di Salem). La sua particolare voce di contralto è conosciuta in tutte quelle piccole chiese statunitensi, dalla costa est a quella ovest, dove si esibisce in modo inusuale ed energico cantando le più belle canzoni del repertorio gospel.
Nel 1936 sposa Isaac Hockenhull, un colto manager, e dopo un periodo assieme nel Gospel Johnson Singers inizia ad incidere per l’etichetta Decca. Dopo un boom iniziale le vendite dei suoi dischi iniziano a calare, decide così di dedicarsi al suo salone di bellezza. Tuttavia continua ad esibirsi in duo con Thomas Dorsey (ne abbiamo parlato la settimana scorsa) e dopo cinque anni di tour musicali assieme in teatri e nelle chiese di gospel, la popolarità di Mahalia si arricchisce con un nuovo contratto discografico, questo volta con l’etichetta Apollo (con cui inciderà il periodo che va dal 1946 al 1954). Dal '54 al 1967, infine, si esibisce sotto contratto con la Columbia.
Durante gli anni 50, la voce della Jackson è praticamente ovunque: in radio, in televisione e nei concerti intorno al mondo. Nel 1954 diviene presenza fissa delle trasmissioni notturne domenicali della CBS e due anni dopo riscuote un successo senza pari nello spettacolo di Ed Sullivan dove sance definitivamente la musica gospel nella cultura principale americana. Peculiare è la sua famosissima esibizione del 1957 al Festival Jazz di Newport, in un programma speciale solo di gospel, dove fagocitera l’attenzione del pubblico sotto una fitta pioggia.
Negli ultimi anni della sua vita si dedica alle battaglie civili per la conquista dei diritti dei neri e abbraccia con entusiasmo i temi del movimento pacifista. Nel 1963 partecipa al fianco di Martin Luther King alla marcia a Washington durante la quale intona la celebre "We shall overcome".

Muore a Chicago nel 1972 per insufficienza cardiaca e diabete.

Nel 1978 è stata introdotta nella Gospel Music Hall of Fame.



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per un weekend "scintillante"

8/2/2013

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Ieri impegni vari ci hanno tenuti lontani da voi... ma ... per recuperare e per scusarci di questa piccola mancanza ecco a voi un video per augurarvi un WeekEnd BRILLANTE!
Un brano potente per caricarvi in vista di nuovi articoli e curosità! ;)

Kirk Frankiln - BRIGHTER DAY (Giorno Splendente)

buon ascolto e...
buon weekend!!!

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3' consiglio : l'accento

6/2/2013

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L’accento è un movimento spesso ignorato, o quantomeno non si pone nei suoi confronti la giusta importanza.

È da ritenersi quindi un movimento importantissimo, almeno tanto quanto l’appoggio. Soprattutto perché entra in ballo quando il cantante deve eseguire note particolarmente acute, quelle note che spesso inducono il cantante a movimenti sbagliati che creano tensioni, dando luogo a note acute imprecise, che oltre a produrre suoni non gradevoli, inducono il cantante in una sorte di “timore psicologico” nei confronti degli acuti. Questa emissione errata degli acuti spesso inducono il cantante in una sorta di “paura degli acuti”, questa paura crea tensioni e le tensioni concorrono a sbagliare effettivamente l’emissione;  il tutto induce (il cantante in) una sorta di reazione a catena che avendo paura di sbagliare, sbaglia veramente e crea in lui l’errata consapevolezza di non poter raggiungere le note più alte che invece magari fanno parte della propria tessitura ma non escono semplicemente perché sono male affrontate, sia psicologicamente che tecnicamente.

L’accento è praticamente un movimento contrario all’appoggio. Si effettua con gli addominali più bassi. E’ una spinta decisa dal basso verso l’alto. Un movimento secco e veloce (l’intensità si imparerà attraverso esercizio e tempo).

L’aria presente nei polmoni, per essere fautore di una buona emissione, dovrà esser “spinta” in fuori contro le corde vocali, per facilitare questa fuoriuscita bisognerà dare una velocissima “strizzatina” alla parte bassa dei polmoni. Per questa strizzatina adoperiamo sempre il diaframma e i muscoli addominali bassi, in questo modo la parte alta del busto, di conseguenza anche la gola, rimane perfettamente rilassata in quanto il tutto è demandato al diaframma (e ai muscoli addominali).

Immediatamente dopo aver prodotto la nota acuta, se questa dovrà essere anche mantenuta (per un bell’acuto finale magari) gli addominali alti rimarranno in posizione  di appoggio che nel frattempo non è stata mai mollata.  Se invece non ci sarà bisogno di mantenere la nota, seguira la fase di inspirazione. In ogni caso, come è stato premesso, l’accento è un movimento deciso e veloce, da ripetersi ogni qual volta se ne presenti la necessità.

Vale la pena precisare quindi, che durante una canzone gli ADDOMINALI NON RIMARRANNO MAI FERMI : o si ritirano durante l’inspirazione o si posizionano per effettuare l’appoggio oppure aggiungono all’appoggio,  l’accento, spingendo decisi verso l’alto.

Inoltre, l’utilizzo corretto di questo motore, evita che il cantante produca le note utilizzando la gola che invece deve rimanere priva di tensioni come deve rimanere priva di tensioni tutta la parte superiore del tronco (torace, spalle, collo  ecc.).

IMPORTANTE !!!
Spesso nei cantanti c’è la convinzione che per affrontare una nota acuta occorre più aria rispetto a quando si canta una nota bassa.
NIENTE DI PIU' SBAGLIATO!
Quando si canta una nota alta occorre MENO FIATO. Se ne spreca molto di più quando si canta una nota grave.

Se non ci credete eccovi un esperimento chiarificatore :

- Prendete un palloncino e riempitelo d’aria ;
- Provate a sgonfiarlo tenendo i lembi del palloncino stretti stretti : uscirà un filo d’aria e ne conseguirà un suono simile ad un sibilo molto acuto (sarà tanto più acuto quanto terrete stretti i bordi del palloncino).
- Ora provate a sgonfiaro tenendo laschi  i bordi del palloncino : si svuoterà più velocemente e più il suono prodotto sarà grave fino al punto che se lasciate del tutto il palloncino questo si svuoterà in un attimo e il suono prodotto sarà cosi grave da non essere quasi percepito.

BENE!
Ora, paragonate i lembi del palloncino alle corde vocali ed eccovi presentata la similitudine! ;)

Buon Divertimento!!!

-Stay Tuned-



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le emozioni del canto

5/2/2013

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Il canto che non emoziona è un esercizio acrobatico delle corde vocali.
                                                                                                Mogol "Le ciliegie di Mogol"
Il compito di un coro (generalmente di chi canta) è assai impegnativo : emozionare l'ascoltatore.
Qualsiasi tecnica vocale diventa vana quando non si canta col cuore.

Ad ogni concerto, ad ogni brano, ad ogni momento musicale QUESTO è il nostro augurio per noi e per voi, caro pubblico... Un'onda di belle sensazioni.

Una promessa.


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gospel : le origini - parte 2 - 

4/2/2013

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La foto, del 1980, mostra la "faccia della chiesa nera"
Dopo l'abolizione della schiavitù, nel 1865, ai neri fu consentito di frequentare la scuola, così, soprattutto in ambito universitario, nacquero svariati cori Spiritual. Così, grazie a raccolte fondi, gli artisti Afro poterono organizzare veri e propri tours per il Nuovo Mondo e per l'Europa. Nel '900-'930, poi, il movimento nero iniziava ad affermarsi grazie anche ad altre forme artistiche, come la poesia, e ad alcuni personaggi di rilievo, come Thomas Andrew Dorsey, che per primo comprese l'importanza, anche dal punto di vista storico, degli Spirituals, ideando più di un centinaio di componimenti. Per gli anni '30, il genere musicale era ormai riconosciuto un po' dappertutto, anche se è soprattutto a Chicago che questo venne apprezzato. Gli Africani si spostarono verso il nord degli States, in cerca di lavoro e opportunità, e questo contribuì a diffondere il Gospel un po' dappertutto, tanto che questo iniziò ad essere divulgato persino per via radiofonica.

Gli anni '30, quindi, sono un momento cruciale per il Gospel : infatti da un lato questo genere, come già detto, continua la sua strada, ma d'altro canto è destinato ad influenzare le forme di musica Nera nate in seguito, a partire dal Jazz.

Negli anni '40, dunque, il Gospel  è destinato a diventare un vero e proprio genere commerciale, e questo fenomeno si espanderà ulteriormente soprattutto un ventennio dopo, e più precisamente nel giugno del 1966, al Madison Square Garden di New York, in un concerto che vide la comparsa di Edwin Hawkins, e che segnò l'inizio di un ulteriore capitolo nella storia del genere: il Gospel, infatti, inizia a "confrontarsi" con gli altri generi, acquisendo assonanze tipiche del Rock 'n' Roll e del Folk: il consenso popolare è alle stelle, e molti dischi vengono registrati per varie etichette, alcune delle quali anche di rilievo: è così decretato il definitivo e totale ingresso del genere nel mondo dell'intrattenimento.

andrew thomas dorsey

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                                                               (1 luglio 1899 - 23 gennaio, 1993)

Conosciuto come “il padre della musica gospel nera” , il suo apporto al genere Gospel fu così importante che le canzoni scritte in questo nuovo stile furono conosciuto come “dorseys”. Riuscì a combinare la musica gospel e la lode cristiana con i ritmi del jazz e del blues.  

Dorsey nacque a Villa Rica in Georgia, suo padre era un ministro e sua madre un’insegnante di pianoforte che gli trasmise da subito l’amore per lo strumento. Dopo aver studiato musica a Chicago divenne un agente per la Paramount Records e nel 1924 fondò una band con Ma Rainey dal nome "Wild Cats Jazz Band".
Le prime registrazione di musica gospel con influenze blues iniziarono a metà degli anni 1920 portandolo alla sua famosa esecuzione al National Baptist Convention nel 1930 facendolo diventando il leader della band di ben due chiese nei primi anni ‘30.

La sua prima moglie, Nettie, morì di parto nel 1932 e due giorni dopo morì anche il neonato. In questo dolore scrisse il suo brano più famoso “Precious Lord, Take my Hand” cantata da Mahalia Jackson [inoltre uno dei brani preferiti del reverendo Martin Luther King Jr.]

Insoddisfatto del trattamento riservatogli da editori affermati Dorsey decise di aprire la prima casa editrice della musica gospel la “Dorsey House of Music”, fondò il Pilgrim Baptist Church di Chicago (che diresse dal 1932 fino al 1970) e diventò il primo presidende della Convenzione Nazionale dei Cori Gospel.

"Peace in the Valley" del 1937 divenne uno standard gospel.
I suoi brani divennero così famosi tanto da essere eseguiti non solo da artisti afro-americani come Albertina Walker, Mahalia Jackson, Aretha Franklin, Clara Ward e Dorothy Norwood ma anche da artisti “bianchi” del calibro di Elvis Presley, Jim Reeves, Roy Rogers, e Tennessee Ernie Ford, tra centinaia di altri.

E 'stato il primo afro-americano eletto alla Nashville Songwriters Hall of Fame e alla Gospel Music Association's Living Hall of Fame. Nel 2007 è stato inserito come socio fondatore della Walk of Fame Gennett Records a Richmond nell’Indiana. Le sue carte sono conservate alla Fisk University insieme a quelle di WC Handy, George Gershwin, e dei Fisk Jubilee Singers.
Le opere di Dorsey col tempo si sono tramandate in tutto il mondo e ad oggi sono cantate in tutte le Chiese protestanti e cattoliche di lingua inglese.

Thomas Dorsey morì a Chicago a 93 anni.


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per un weekend con il sorriso!

1/2/2013

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Un altro weekend si avvicina e.. quale modo migliore di questo per augurarvi un fine settimana pieno di SOLE e SORRISI!
Aspettando nuovi consigli e piccoli aneddoti sulla storia del Gospel .... SMILE! :)

buon ascolto e..
buon wekend!!!

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