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LE ORIGINI : MAHALIA JACKSON

11/2/2013

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Mahalia Jackson è ad oggi considerata la più grande cantante di spirituals e fra le più grandi cantanti afro-americane del XX secolo a prescindere dal genere musicale.
Con la sua potente voce, autorevole e dotata di notevole estensione (due ottave e mezzo) riesce a rendere i canti di questo genere sempre molto espressivi e suggestivi grazie anche alle sue notevoli doti interpretative.
Rifiutò sempre ogni proposta di passare a generi più commerciali e meno impegnati ma nonostante ciò ebbe tra i suoi ammiratori le più grandi personalità del jazz e del pop americano quali Duke Ellington, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Sammy Davis Jr. e infine Aretha Franklin (che cantò tra l'altro al funerale di Mahalia, nel 1972, uno dei cavalli di battaglia della cantante "Take My Hand Precious Lord").

Nasce nel 1911 in una capanna sulle rive del fiume Mississippi. Verso i 16 anni si trasferisce a Chicago trovandovi lavori come domestica, infermiera e perfino lavandaia. In seguito decide di  dedicarsi a tempo pieno in un centro di bellezza al Madame C.J. Walker e poi allo Scott Institute of Beauty Culture per poi decidere di mettersi in proprio.
Ben presto, però, diventa ricercatissima nell’ambiente ecclesiastico come cantante solista, soprattutto nella celebrazione dei funerali (dopo aver fatto parte del più grande coro della chiesa battista di Salem). La sua particolare voce di contralto è conosciuta in tutte quelle piccole chiese statunitensi, dalla costa est a quella ovest, dove si esibisce in modo inusuale ed energico cantando le più belle canzoni del repertorio gospel.
Nel 1936 sposa Isaac Hockenhull, un colto manager, e dopo un periodo assieme nel Gospel Johnson Singers inizia ad incidere per l’etichetta Decca. Dopo un boom iniziale le vendite dei suoi dischi iniziano a calare, decide così di dedicarsi al suo salone di bellezza. Tuttavia continua ad esibirsi in duo con Thomas Dorsey (ne abbiamo parlato la settimana scorsa) e dopo cinque anni di tour musicali assieme in teatri e nelle chiese di gospel, la popolarità di Mahalia si arricchisce con un nuovo contratto discografico, questo volta con l’etichetta Apollo (con cui inciderà il periodo che va dal 1946 al 1954). Dal '54 al 1967, infine, si esibisce sotto contratto con la Columbia.
Durante gli anni 50, la voce della Jackson è praticamente ovunque: in radio, in televisione e nei concerti intorno al mondo. Nel 1954 diviene presenza fissa delle trasmissioni notturne domenicali della CBS e due anni dopo riscuote un successo senza pari nello spettacolo di Ed Sullivan dove sance definitivamente la musica gospel nella cultura principale americana. Peculiare è la sua famosissima esibizione del 1957 al Festival Jazz di Newport, in un programma speciale solo di gospel, dove fagocitera l’attenzione del pubblico sotto una fitta pioggia.
Negli ultimi anni della sua vita si dedica alle battaglie civili per la conquista dei diritti dei neri e abbraccia con entusiasmo i temi del movimento pacifista. Nel 1963 partecipa al fianco di Martin Luther King alla marcia a Washington durante la quale intona la celebre "We shall overcome".

Muore a Chicago nel 1972 per insufficienza cardiaca e diabete.

Nel 1978 è stata introdotta nella Gospel Music Hall of Fame.



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